Questo santuario milanese è dedicato alla figura di don Carlo Gnocchi, un gigante della Chiesa, che ha operato per fini nobili toccando il cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e trasmettendo ai posteri un messaggio di molta attualità.
Nel piano illuminotecnico luci e ombre descrivono la forma esterna dalle linee dolci e sinuose. I faretti a incasso a pavimento posizionati nella piazza segnano l’ingresso e invitano ad entrare.
L’edificio accoglie i visitatori con colonne illuminate in negativo mediante incassi a terra, creando un bellissimo effetto di silhouette. In generale il prospetto sottolinea la rotondità della struttura con omogeneità e raffinatezza. Il portone d’ingresso caratterizzato da figure tridimensionali è evidenziato mediante segni di luce.
Le grandi finestre rettangolari sono illuminate dall’interno con piccoli incassi che illuminano il loro spessore e lasciano un segno grafico visibile anche all’esterno.
Sulle due rampe di scale che abbracciano l’edificio incassi segnapasso a parete conducono al giardino superiore, in cui è stato piantumato un olivo come segno di rinascita.
All’interno del santuario la luce infonde spiritualità e raccoglimento. La retroilluminazione dell’altare, punto focale visibile direttamente dall’ingresso, crea tridimensionalità, con una luminosità graduata dalla parte più avanzata alla parte più retrostante.